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A partire dalla sua costruzione il mausoleo fu uti- lizzato come sepolcro monumentale anche per i discendenti di Augusto, per più di un secolo, come è documentato dalle fonti letterarie e soprattutto dalle testimonianze epigrafiche. Sul lato rivolto verso il Pantheon il monumento era originaria- mente fiancheggiato da due obelischi di granito rosa, recuperati in epoca moderna e rialzati l’uno in piazza del Quirinale presso la fontana dei Dio- scuri e l’altro in piazza dell’esquilino, dietro l’absi- de di santa maria maggiore. Nelle vicinanze era- no esposte anche le tavole di bronzo incise con l’autobiografia dell’imperatore (le Res Gestae divi Augusti, la cui trascrizione moderna è posizionata sul muro esterno del museo dell’Ara Pacis).
Dall’alto:
- Ricostruzione del Mausoleo secondo i dati dei recenti studi (Fondazione TIM)
- Mausoleo di Augusto, pianta – in rosa è evidenziato l’anello che contiene le 12 stanze semicircolari e in giallo è evidenziato l’anello più interno, suddiviso in 12 stanze trapezoidali (rielaborazione dal rilievo di G. Gatti 1939)
Intorno al pilastro centrale (centro della camera sepolcrale circolare, contenente le urne cinerarie della famiglia imperiale di Augusto) una serie di corridoi anulari concentrici erano utilizzati come percorsi per le processioni funerarie, mentre un lungo corridoio di accesso (dromos) immetteva oltre i primi tre muri anulari. Le ricerche archeo- logiche condotte di recente nel settore centrale del monumento hanno interessato proprio l’area degli ambulacri interni al livello del piano terra (attualmente un’area a cielo aperto) e hanno con- fermato la già ipotizzata esistenza di tre corridoi anulari voltati a botte, stretti e molto alti, disposti intorno all’ambiente funerario centrale. Le trincee scavate corrispondono alle fosse di spoliazione medievale delle fondazioni dei muri interni degli
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