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Dall’alto, in senso orario:
- Esterno del Mausoleo nel corso dello smantellamento della copertura dell’Auditorium (1937)
- Veduta aerea a demolizioni pressoché ultimate del quartiere rinascimentale intorno al Mausoleo
- Aspetto del Mausoleo a sistemazione completata (anni ’60 del secolo scorso)
ambulacri, realizzate in blocchi di travertino. Gli scavi hanno permesso di comprendere anche l’esatta disposizione dei blocchi di fondazione, grazie alle impronte lasciate da questi sul fondo e sulle pareti del potente basamento in opera ce- mentizia del mausoleo, e hanno portato alla luce anche alcuni attrezzi in ferro utilizzati dai cavatori per la ruberia dei blocchi (un ritrovamento note- vole e raro). Di estremo interesse per la crono- logia della spoliazione del monumento, è stato il rinvenimento sul fondo di una trincea di due “denari provisini”, piccole monete in lega d’ar- gento databili alla seconda metà del XIV secolo. La pulizia dei paramenti murari compiuta ha fatto emergere importanti dati sul modello costruttivo del mausoleo e sulla serie di eventi che hanno trasformato nel tempo l’edificio. Il delicatissimo
ruolo di contenere le spinte centrifughe prodot- te dalla imponente mole del mausoleo sui muri circolari, è svolto da una serie di dodici setti ra- diali. Al pari delle lancette di un orologio, i setti scandiscono a intervalli regolari le corone circola- ri costituite dai muri concentrici. Una volta svuo- tato, crollato e alleggerito, il mausoleo ha fatto a meno di gran parte dei suoi poderosi setti, che tuttavia, nonostante gli sventramenti, sono anco- ra presenti e riconoscibili. Dietro i setti, maestosi ambienti voltati a botte, in antico completamente interrati e costruiti per contrastare le spinte della struttura centrale, individuano dodici concamera- zioni trapezoidali che in epoca post-antica furono riutilizzate come stanze o locali interrati, inserite in seguito nei palazzi che nel tempo si sono so- vrapposti al monumento.
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