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Raffaello, Autoritratto, 1506-1508, olio su tavola di pioppo
Se Raffaello Sanzio è universalmente noto come impareggiabile pittore, meno noto come architetto, ancor meno come
scenografo, è quasi sconosciuto come topografo e rilevatore. Un esempio per tutti: Raffaello aveva progettato una ricostruzione completa dei monumenti architettonici dell’antica capitale dell’Impero e una pianta “in fasi” dell’assetto urbanistico antico che doveva essere accompagnata da una relazione per ogni monumento. Per realizzare questo progetto intendeva condurre un serie di indagini fissando le modalità tecniche partendo dai rilievi cartografici che voleva rifare in base a nuove misurazioni. La sua morte a soli 37 anni mette fine all’ambizioso progetto; se fosse vissuto più a lungo la storia cartografica di Roma sarebbe cambiata e Bufalini e Nolli avrebbero avuto un predecessore impareggiabile nel tratto del disegno e nell’originalità della concezione cartografica.
RAFFAELLO
SCONOSCIUTO:
ARCHITETTO,
TOPOGRAFO E
CARTOGRAFO
Fabrizio cantelmi
Acinquecento anni dalla morte di Raffa- ello sanzio (1483-1520), l’Italia rende omaggio al sommo artista del Rinasci- mento con una grande mostra (Roma, scuderie del Quirinale). Raffaello morì a Roma: nella città dei Papi, della Curia, degli umanisti, degli scienziati e dei letterati – molti dei quali furo- no suoi amici – dove era vissuto dal 1509 al 1520. Undici anni intensi e prolifici, durante i quali po- té esprimere il suo talento in forme nuove e speri- mentali che lo consacrarono, al pari di Michelan- gelo, il massimo artista del Rinascimento maturo.
la mostra presta particolare attenzione al fonda- mentale periodo romano, pur descrivendo per in- tero, in chiave monografica, tutta la vasta e ar- ticolata produzione creativa dell’urbinate: dal- le arti plastiche a quelle decorative, dall’antiqua- ria all’architettura fino all’urbanistica, il percorso espositivo non si limita alla presentazione dei so- li capolavori della pittura ma si estende all’intera attività progettuale dell’artista, con un’ampiezza mai tentata fino ad oggi nelle rassegne a lui de- dicate. un’occasione che vede riunite nello stes- so luogo opere celeberrime e amatissime in tut- to il mondo come: la Madonna del Granduca e la
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